C’era una volta Satriano, il paese del teatro

C’era una volta Satriano, il paese del teatro

C’era una volta Satriano di Lucania, paese che sapeva distinguersi, nonostante i numeri esigui, innazitutto per una spiccata vivacità culturale. C’era una volta Satriano, il paese del teatro, motivo di orgoglio per ciascuno di noi, identitario forse più degli stessi murales, lì dove si avvicinarono a questo fantastico mondo da 25 anni generazioni di satrianesi, inseguendo la loro passione in compagnie amatoriali o professionali, lì dove soprattutto i giovani (piacevole anomalia ed unicità tutta satrianese) venivano rapiti ed affascianti dalla poesia, dalla musica, dai sapori del teatro, lì dove numerosi cittadini dei comuni limitrofi venivano ad apprezzare la grandezza reale del nostro paese, con un ritorno anche economico per la nostra comunità (b&b, ristoranti, tipografie, uffici stampa), lì dove trovava piena espressione lo sforzo degli amministratori regionali e comunali che sentivano il dovere di dare valore alla cultura. Lì dove si concretizzava lo sforzo di chi dava l’anima per condividere le emozioni del teatro con i propri concittadini.

Tutto questo non c’è più.
Non ci è chiaro il perché, ma non c’è più.
Pare che la caldaia non funzioni più. E pazienza, non ci sono sold. Niente più teatro.
Fallimento.
Questo è il fallimento.
La pessima gestione dei nostri amministratori sta dando tutti i suoi frutti: stipendi non pagati o pagati in ritardo, cause su cause, lavori pubblici realizzati di fretta e furia di notte per tentare invano di rispettare le scadenze, con probabili ripercussioni sulla qualità degli stessi, ed ora l’ultima tegola, l’ultimo baluardo dell’orgoglio satrianese, il teatro.
Chiuso.
Fallimento totale.
E’ evidente a tutti che a satriano esistano problemi più gravi, primo tra tutti l’occupazione (chissà cosa sta facendo l’amministrazione in tal senso!) ma proprio sulla cultura satriano sta dando il peggio della sua gloriosa storia. Proprio su quel campo dove Satriano 2050 sapeva di poter dare tanto, l’approssimazione e l’inadeguatezza di chi con arroganza si erge ad “assessore alla cultura” sta compromettendo l’immagine e la credibilità d questo paese. A lungo abbiamo riflettuto sulle cause del fallimento dell’estate satrianese, le vacanze di Natale hanno segnato la totale assenza dell’amministrazione ed oggi siamo di nuovo qui, a chiederci cosa sta accadendo al teatro.
Il sindaco dice che l’obelisco sul teatro non è norma, potrebbe crollare da un momento all’altro e quindi va abbattuto, ma poi si ospitano i bambini della scuola per la recita, delle due l’una: o la pericolosità dell’obelisco è la solita bufala del sindaco o il primo cittadino è irresponsabile, “folle” se pensa di esporre a rischio di morte il futuro del nostro paese.
Poi la doccia fredda, la caldaia è rotta.
Pare addirittura che qualche “amministratore”, noto più per la sua vanità amministrativa che per la sue efficacia, dichiari da aver riparato a sue spese la caldaia pur di consentire la recita dei ragazzi. A sue spese! Quanto zelo! Che modo originale di amministrare e quanta arroganza nel mentire.
Satriano 2050 non si arrende a questo ennesimo fallimento, vogliamo i nomi dei responsabili, vogliamo sapere cosa è successo e se c’è un piano per ridare dignità a questo paese. Chiediamo risposte al sindaco, le chiediamo da un anno e mezzo, ma non capiamo perché dalle legittime domande che vengono da Satriano 2050 – seconda forza rappresentativa del paese – il sindaco fugge in maniera a dir poco codarda. Quando diciamo che non ha carattere ci riferiamo anche a questo.
Non ci arrendiamo e nonostante tutto siamo pronti a collaborare per trovare una soluzione, salvare il salvabile, per il bene della comunità. Se sarà necessario ricorrere ad associazioni esterne però, che venga quanto meno tutelato l’indotto locale.
Ma non è tutto un disastro. Vogliamo essere costruttivi, apprezziamo il grandissimo successo che lo stesso sindaco riporta sui social: pare che una compagnia teatrale ha ringraziato il comune di Satriano dopo essere stata ospitata per le prove (solo per le prove, da noi gli spettacoli non si fanno più): che successo!
Forse alcuni satrianesi sarebbero curiosi di capire se la caldaia non si sia rotta proprio durante le prove, noi come opposizione abbiamo il dovere di capire se la compagnia teatrale è stata ospitata rispettando il regolamento del teatro di Satriano (che prevede un fitto giornaliero per i comuni cittadini) o se come sempre le strutture pubbliche sono considerate cosa privata, da usare come se fossero casa nostra (o meglio casa degli amministratori), prestandole agli amici in barba alle regole e al rispetto dei cittadini che hanno finanziato quelle strutture con le proprie tasse, oggi utilizzate solo per ottenere visibiltà politica pur non avendone meriti o più semplicemente trarne profitti con società a scatole cinesi.

5 gennaio 2016 / IN EVIDENZA, News / Tags: