I nuovi barbari
Chi sono e cosa i fanno i barbari del terzo millennio? Sono giovani politici che attraverso scorrerie amministrative, condotte per fini di “saccheggio e bottino”, tolgono i fondi alla “cultura” per fare un “ parcheggio”. E’ questa la sintesi della “sciagurata” delibera, la n°90 del 14/11/2014, con la quale l’amministrazione comunale di Satriano di Lucania, ha approvato un progetto preliminare sul rifacimento di una piazza, presentato dall’ufficio tecnico locale. Oggetto della delibera: Completamento e rafforzamento dell’offerta turistica(PIOT). Stanziamento di euro 88.959,04 a valere sulla scheda “ Immagine sacra sulle vie del Pietrafesa”.Vi starete chiedendo, come me, ma cosa centra l’offerta turistica, l’arte sacra del “Pietrafesa,” con il rifacimento di una piazza, da destinare probabilmente a “parcheggio”? E’ quello che si chiedono tutte le persone normali, dotate solo di buon senso. E’ quello che si chiede chi osserva da fuori, con spirito laico e terzo, le funamboliche vicende amministrative nei nostri comuni. E’ quello che spero si chieda anche la Corte dei Conti. Perché si tratta di fondi pubblici e con i soldi pubblici bisogna sempre “rendere conto”. Sul piano politico, si dovrà rispondere della bontà ed utilità della scelta. Sul piano amministrativo e contabile, di pratiche amministrative poco virtuose e di eventuali danni erariali. Ma un primo danno è stato già fatto. Perché il progetto multimediale sul “Pietrafesa” viene interrotto, non viene completato e quindi viene reso parzialmente inservibile. Un secondo “danno”, da accertare, riguarda invece una “cattiva” pratica amministrativa che prevede una spesa, non programmata, per rimuovere opere realizzate, sempre con fondi pubblici, appena 8 anni fa. Allora mi chiedo: quali sono le motivazioni di tale scelta? Bisognava rimodulare una scheda tecnica per poter fare altri “lavori” e poterli affidare magari all’ impresa amica, che a sua volta farà lavorare un tecnico amico, che molto probabilmente si avvarrà di uno pseudo-consulente amico? E per qualche” debito elettorale” vale la pena sacrificare, affossare, distruggere, un progetto di offerta culturale e turistica che aveva l’ambizione di divenire un punto fermo nella narrazione della storia e della cultura regionale? E tutto questo fatto, da giovani amministratori, in spregio alle ormai più che decennali dichiarazioni dell’UNESCO che hanno sancito, ancora una volta che “tutto ciò che è ascrivibile alla sapiente opera dell’uomo deve essere considerato espressione di cultura e quindi oggetto di tutela e di valorizzazione”. Ancor di più nei territori come i nostri . Perché come sosteneva J.W. Goethe nel suo viaggio in Italia, “nei luoghi ove non abbondano le opere d’arte, la rarità stessa dà loro valore”. E noi abbiamo un estremo bisogno di dare valore alle nostre risorse, materiali o immateriali che siano, per immaginare di poter dare un futuro ai nostri giovani ed alle nostre comunità.
Rocco Cavallo
Satriano 2050