Giù le mani dal Pietrafesa
PRendo spunto da uno degli ultimi avvenimenti che ha visto protagonista la Regione Basilicata ed il popolo Lucano, dagli entusiasmi e dalle discussioni che ha scatenato, per raccontare una piccola (?) vicenda amministrativa locale. Un chiaro esempio di strabismo politico e amministrativo. Negli stessi giorni in cui una commissione Europea designava Matera Capitale Europea della Cultura del 2019 , premiando quindi lo sforzo della città e la scelta degli amministratori di Matera di puntare ed investire sulla cultura , gli amministratori di Satriano di Lucania decidevano, al contrario, di togliere i fondi alla cultura, nello specifico ad un progetto multimediale sul “Pietrafesa” . Nel mentre gli amministratori di Brienza, raccolgono l’appello lanciato qualche settimana fa dal gruppo consiliare “Satriano 2050” per salvare gli affreschi di Giovanni De Gregorio detto appunto il “Pietrafesa “, presenti nella cappella di Santa Maria degli Angeli del comune burgentino, (tra i cicli pittorici più interessanti e rappresentativi della scuola napoletana nel meridione d’Italia), minacciati dall’umidità e dalla muffa e promettono di intervenire. A Satriano invece pare che l’attuale maggioranza in consiglio comunale, abbia deciso di “deviare” i fondi destinati al completamento del Progetto Multimediale sull’opera e sulla figura del “Pietrafesa“, per utilizzarli in un intervento finalizzato al rifacimento di una piazza. Il Progetto Multimediale , che ha visto al lavoro, studiosi, accademici, tecnici, artisti, operatori di alto profilo scientifico e professionale, aveva ed ha l’ambizione di proporsi all’attenzione generale come un punto fermo nella narrazione di figure ed esperienze della storia e della cultura regionale. Un chiaro riferimento in grado di raccontare l’opera, i pensieri e le azioni di uomini che hanno segnato la vita e la cultura nel”600 in Basilicata , dove, partendo dalla figura del “ Pietrafesa” e dal racconto della sua vicenda umana e artistica, allargare lo sguardo e raccontare il “secolo d’oro” dell’arte e della cultura in Basilicata. Un luogo dove poter conoscere il pensiero di uomini illustri, portatori di nuove idee e nuovi valori, come “Juan Lobkowitz Caramuel ” vescovo ,architetto, matematico, intellettuale europeo approdato (non per sua volontà) tra questi “aspri monti” , apprezzare il genio creativo di Gesualdo da Venosa , riconoscere le alchimie cromatiche e l’umile bellezza delle opere del “Pietrafesa”. Una narrazione per comprendere chi eravamo, chi siamo e soprattutto chi saremo. Del resto è lo stesso “Pietrafesa“ che nel suo testamento (magari prevedendo futuri concittadini amministratori “poco accorti” )ci ammonisce : “ Da vivo ho preparato per me questa dimora nella quale potessi una volta morto riposare. Ora tu sai chi sono o meglio chi sia stato. Io al contrario non posso da queste tenebre riconoscerti, o passeggero ma ti prego perché tu conosca te stesso”. Un luogo quindi della conoscenza, vivo e stimolante, “nutrimento “ per le nuove e future generazioni. Insomma un progetto della memoria lucana, in linea con la nuova programmazione regionale ed europea che parla esplicitamente della necessità di creare reti di comunicazione culturali e turistiche, nuovi luoghi di mediazione culturale, coerenti con le tecniche e le tecnologie comunicative del nostro tempo. Ebbene nonostante il peso di questa eredità “morale”, questo progetto e questo straordinario lavoro fatto, per volontà degli attuali amministratori locali, rischia di evaporare, svanire nel nulla. Con un tempismo impressionante, gli amministratori comunali, decidono di disconoscere il lascito testamentario del concittadino “mastro pittore “e con esso tutto ciò che ci viene dall’esperienza di questa meravigliosa avventura umana e culturale che è stata la “camminata” Europea per Matera 2019. Investire sulla cultura, sulla conoscenza, sull’innovazione, per gli amministratori di Satriano evidentemente non serve, perché magari sono anch’essi convinti che, come diceva improvvidamente un ministro della Repubblica Italiana qualche anno fa ,“con la cultura non si mangia “.O c’è dell’altro???. Ma tant’è. Ad ognuno i propri riferimenti etici, politici e culturali. E come se tutto questo non bastasse, hanno voluto dare un’ulteriore e concreta testimonianza, (alla commissione Europea, o alla Corte dei Conti ??? ), di come le amministrazioni locali si impegnano a spendere i fondi che hanno a disposizione. Come? Tentando di cancellare, depotenziare, un progetto ambizioso, già finanziato dai fondi PIOT per il turismo e per metà già realizzato, per rifinanziare, con il rimanente 46% della seconda fase, una piazza, tra l’altro già interessata da un intervento fatto dalla Regione Basilicata appena otto anni fa. Ora, pur riconfermando i miei dubbi e le mie perplessità sul precedente intervento sulla piazza, sulla sua praticità e bellezza e sulla reale vocazione di quel sito, non mi sembra questo un percorso amministrativo virtuoso, un metodo di lavoro degno di menzione come buona pratica amministrativa. Anzi, tutt’altro. Partendo dalle visionarie idee dei promotori di Matera 2019, che hanno preso forza ed energia dalla volontà che la comunità Materana prima e quella lucana poi, (tranne qualche scontata e sconsolante defezione ed al netto di qualche entusiasmo “istituzionale “ di troppo spacciato per sincero, da qualche commentatore politico ) ha messo in campo per raggiungere un risultato tanto difficile quanto importante, ( tale è stata la nomina di Matera a capitale della Cultura Europea del 2019,) questa vicenda sancisce ancora una volta una verità tanto semplice quanto assoluta: per raggiungere certi risultati bisogna avere una visione , crederci ed ancora crederci. Ed io credo fortemente che queste allegre e disinvolte pratiche amministrative “ NO PASARAN “. Con la speranza di essere perdonato, per questo finale ed innocuo grido di guerra, (da combattente fuori tempo massimo).
Rocco Cavallo
Già amministratore comunale di Satriano di Lucania
Gruppo Satriano 2050